I blog, la cara vecchia stampa, la narrativa, il teatro, la musica, il documentario, il cinema e tutto quello che può suggerire la creatività sono strumenti straordinari che abbiamo a disposizione per "agitare" la realtà che ci circonda.
Dobbiamo portare la gente fuori dalle case per impedire che si rincoglionisca davanti alla televisione e dobbiamo convincerla che abbiamo ragione e che è "bello", giusto, lungimirante e socialmente conveniente schierarsi con noi.
Massimo Carlotto, il papà dell’Alligatore (quello vero, quello di tanti bei romanzi, quello al quale ho “rubato” il nome), su il manifesto di martedì 4 novembre 2008, pag.18.
Non vedo l’ora che esca il suo nuovo romanzo, Perdas de fogu, dal 13 novembre in libreria, sempre per http://www.edizionieo.it/ scritto con Mama Sabot.
http://www.massimocarlotto.it/
Dobbiamo portare la gente fuori dalle case per impedire che si rincoglionisca davanti alla televisione e dobbiamo convincerla che abbiamo ragione e che è "bello", giusto, lungimirante e socialmente conveniente schierarsi con noi.
Massimo Carlotto, il papà dell’Alligatore (quello vero, quello di tanti bei romanzi, quello al quale ho “rubato” il nome), su il manifesto di martedì 4 novembre 2008, pag.18.
Non vedo l’ora che esca il suo nuovo romanzo, Perdas de fogu, dal 13 novembre in libreria, sempre per http://www.edizionieo.it/ scritto con Mama Sabot.
http://www.massimocarlotto.it/
Bravissimo Carlotto!
RispondiEliminaGrazie per averne parlato, quoto in toto il commento di Giò.
RispondiEliminaUn saluto
@stellavale
RispondiEliminaSì, uno dei migliori scrittori italici (e non solo).
@lamentepersa
Come darti torto, gio. La cultura è tutto, dimenticarlo porta alla fine (della nostra cultura), e questo Carlotto lo ha detto bene nell'articolo de "il manifesto", lo dice da anni con i suoi libri, articoli ecc.
@schiavioliberi
Prego, mi sentivo in dovere di citare"papi". Quoto il tuo quoto ...
bhè, leggere qualcosa di nuovo non può far altro che aprire la mente.
RispondiEliminaMe lo segno... poi ti dirò.
cIAO
@luka
RispondiEliminaMi fai tornare in mente il Troisi di "Non ci resta che piangere", quando al "ricordati che devi morire" rispose "mò, me lo segno" e quando diceva che la "gara" con gli scrittori era impari: tanti che scrivono e uno solo che legge, quindi impossibile leggere tutto. Carlotto è uno di quelli che leggo sempre... con lui sono in pareggio.
Questo governo non è molto contento se si apre la mente..
RispondiEliminaCarlotto ha ben spiegato che bisogna saper parlare senza troppi fronzoli ai giovani, servirebbe davvero.
RispondiEliminaQuando ha descritto in "Nessuna cortesia all'uscita" la morte di Marlon Brandu mi sono davvero commosso, pensa.. per un personaggio di un libro!
@reanto
RispondiEliminaGià, infatti ha cominciato tagliando alla radice la scuola...
@maurone
RispondiEliminaCarlotto, con i suoi scritti, muove e commuove tutti sempre, giovani e vecchi... santo subito!
Sempre preziosi i tuoi post...Me lo segno!
RispondiEliminaPasso per salutarti e dirti che sono tornata :)
@Silvia
RispondiEliminaBen tornata, il libro esce la prossima settimana, sono felice che anche tu, come Luka e Troisi, "mo' te lo segni" ...