Una cosa balza subito all’occhio guardando Shine A Light, film concerto di Scorsese sui Rolling Stones nelle sale in questi giorni: quando erano giovani Jagger e compagni davano l’impressione che sarebbero durati poco, bruciati nell’arco di qualche anno tra sesso, droga e rock’n’roll. Almeno questo pensava (e sperava) l’uomo medio.
Quasi tutti gli intervistatori a chiedere a Jagger e Richards: vi vedete a cinquant’anni a fare questo lavoro? E loro, convinti, tra lo stupore del benpensante: sì! E infatti eccoli ancora tra di noi, nonostante una vita di eccessi, a zampettare sui palchi a sessant’anni suonati, sbeffeggiando tutto e tutti con il loro spirito ribelle (non è che avete sbagliato vita, uomini di sani principi? come in quel film di Woody Allen, le cose che dicevano fanno male, fanno bene e viceversa?).
La pellicola di Martin Scorsese, pure lui tornato in forma smagliante, è tutta giocata su pezzetti di vecchie interviste e la ripresa di un tiratissimo concerto al Beacon Theater di New York nell’autunno del 2006. Sembra di essere lì, tanta e tale è l’energia e il virtuosismo tecnico della più grande rock’n’roll band della storia e dei vari operatori di culto al servizio del regista di Taxi Driver.
Uscito dal cinema mi sembrava di essere stato direttamente al concerto, che a parte la piccola partecipazione di un Jack White imbolsito e incredulo di essere sul palco con i Rolling Stones e di una Christina Aguilera fuori posto, è stato memorabile: Jagger gigione quanto basta, Keith piratesco e sempre grandissimo, Wood utile (per niente idiota), Charlie Watts possente, con recitazione a togliere come vuole lo stile del batterista.
Hanno venduto l’anima al diavolo? Di sicuro sono gli unici che non si sono sputtanati dietro a religioni e santoni vari, come rivendica con orgoglio Jagger in una vecchia intervista ripresa prontamente dal film. Bravi, la nostra unica religione è il Rock!
http://www.shinealightmovie.it/
Quasi tutti gli intervistatori a chiedere a Jagger e Richards: vi vedete a cinquant’anni a fare questo lavoro? E loro, convinti, tra lo stupore del benpensante: sì! E infatti eccoli ancora tra di noi, nonostante una vita di eccessi, a zampettare sui palchi a sessant’anni suonati, sbeffeggiando tutto e tutti con il loro spirito ribelle (non è che avete sbagliato vita, uomini di sani principi? come in quel film di Woody Allen, le cose che dicevano fanno male, fanno bene e viceversa?).
La pellicola di Martin Scorsese, pure lui tornato in forma smagliante, è tutta giocata su pezzetti di vecchie interviste e la ripresa di un tiratissimo concerto al Beacon Theater di New York nell’autunno del 2006. Sembra di essere lì, tanta e tale è l’energia e il virtuosismo tecnico della più grande rock’n’roll band della storia e dei vari operatori di culto al servizio del regista di Taxi Driver.
Uscito dal cinema mi sembrava di essere stato direttamente al concerto, che a parte la piccola partecipazione di un Jack White imbolsito e incredulo di essere sul palco con i Rolling Stones e di una Christina Aguilera fuori posto, è stato memorabile: Jagger gigione quanto basta, Keith piratesco e sempre grandissimo, Wood utile (per niente idiota), Charlie Watts possente, con recitazione a togliere come vuole lo stile del batterista.
Hanno venduto l’anima al diavolo? Di sicuro sono gli unici che non si sono sputtanati dietro a religioni e santoni vari, come rivendica con orgoglio Jagger in una vecchia intervista ripresa prontamente dal film. Bravi, la nostra unica religione è il Rock!
http://www.shinealightmovie.it/
hai mai letto qualcosa di un santone?
RispondiEliminamusicisti: grandissimi!
ma fuori dal rock, preferisco leggere un "santone".
consiglio krishnamurti
ciao
Sì Cristiano, ho letto alcuni libri di santoni, ma mi sono annoiato a morte, non fanno per me ... Ho letto un paio di volte il Siddharta, ma non sono mai stato colpito a livello viscerale e ho raggiunto il Nirvana solo due volte: una con del buon whisky, un'altra con dell'ottimo rum liscio, cubano ovviamente. Del resto se l'alcool lo chiamano spirito, qualche motivo ci sarà... Keith, Mick e compagni sono sulla mia stessa lunghezza d'onda e ho trovato bellissima la dichiarazione di Jagger presa da un vecchio filmato riguardo la religione e il suo non compromettersi con essa, proprio ora, proprio in un film di Scorsese. Ritornando ai libri di santoni, ho letto e consiglio "I Beatles in India" di Lewis Lapham (e/o) e tutto Terzani, un grande intellettuale mistico, ma in fondo ateo e razionalista (da buon toscano). Sono aperto ad ogni esperienza intellettuale, mi piacciono gli incensi, i foulard indiani, la magia e la speranza ci sia qualcosa dopo la morte, per questo mi definisco agnostico. Grazie comunque per il tuo consiglio di lettura, cercherò di saperne di più e magari leggerlo un giorno ...
RispondiEliminagioia posso solo dirti che considero i Rolling Stones mitici eroi....per la passione sfrenata che oggi più che mai appartiene al loro essere!!!!
RispondiEliminasono sempre uguali...folli ma eroi.
Dolci ma stomachevoli...MITICI
Elsa
Dolci & Stomachevoli, splendida come definizione, Mick e sopratutto Keith sarebbero contenti di questa definizione... sarebbe un buon titolo per un disco.
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