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martedì 22 gennaio 2008

Sundance 2008: "Riprendimi" di Anna Negri in concorso


Niente pins per Robert Redford. Non ancora almeno. Sono riuscito ad incrociarlo un paio di volte ma niente spilletta sulla sua giacca. Per il momento…
Come consolazione però, un bel film italiano, in concorso, Riprendimi di Anna Negri, la cineasta di In principio erano le mutande. Questo è il suo secondo lungometraggio e come il primo analizza senza moralismi la situazione della nostra giovane generazione precaria: lavori precari, amori precari, attori precari, tutto fottutamente precario. Sembra un Effetto notte girato in Italia con la forza di un Ken Loach. Ambientato nel mondo del cinema, mostra con garbo e intelligenza la crisi economica/lavorativa (di conseguenza sentimentale) di un attore. Metafora della crisi di tutti noi? Certo. Spero di portare fortuna al film, accolto tra l’altro, molto bene. E non era scontato. Meriterebbe il premio (anche se non ho visto gli altri) solo per la sfilza di giovani attori di casa nostra presenti. Attori con due-tre film all’attivo al massimo, ma meritevoli di farne altri cento. Magari come questo Riprendimi, perché il cinema italiano si riprenda e magari anche la nostra società …
E adesso un po' di sci...

7 commenti:

  1. ...ma questo film parla di me, di te, di lui e di lei, di voi, di loro... di tutti noi! Siamo i protagonisti! Impossibile perderselo.
    Facile perdersi.

    Ilaria

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  2. Già, "Uno, nessuno e centomila" ... sembra essere il leitmotiv di questo festival. Siamo ancora in pieno Novecento? Di sicuro il film merita una visione e, spero, anche un premio.

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  3. Il film è molto bello, gli attori molto bravi. Uno che non ho mai visto ma che mi è piaciuto tanto è il ragazzo che impersona Eros. Ha una forza espressiva che buca lo schermo. Ho scoperto che si chiama Alessandro Averone.Andate a vedere il film appena esce in Italia: non ne resterete delusi.Parla davvero di tutti noi giovani, precari in tutto e insicuri in tutto in questo mondo di schifo.

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  4. A tratti sembrano degli attori del muto, da quanto sono espressivi. Il film, lo ripeto, merita visioni (e premi), sono sulla stessa lunghezza d’onda dell’amico anonimo: precari di tutto il mondo unitevi (almeno per andare a vedere questo film, se vi rimangono in tasca quattro soldi …)

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  5. Ma che cazzo dite???
    Non sapete nulla della precarieta' e del mondo reale. I precari non sono fighetti lavoratori dello spettacolo, ma molto molto piu' normali e banali impiegati ipersfruttati. Vi piace sentirvi una moltitudine e invece non siete niente.
    Travolgeremo anche voi.

    may day
    :DDD

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  6. Ma che cazzo dici tu? Dimmi quante persone conosci del mondo dello spettacolo. Non tutti sono fighetti come quelli che hanno raggiunto il successo, ma ce ne sono un sacco che si dibattono tra un lavoretto e l'altro e aspettano soltanto che il telefono squilli per una piccola parte e, nel frattempo, per mantenersi, fanno i camerieri ai bar o le baby sitter...
    Io sono amico di due o tre di loro, e ti assicuro che non sono per nulla fighetti: io che ho un posto fisso da impiegato riesco a comprarmi ogni tanto qualche bella cosa da mettermi, loro devono aspettare che un provino vada bene per poter guadagnare. E ogni tanto si fanno aiutare dai genitori a pagare la stanza in affitto. Quindi, prima di parlare, informati!

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  7. Mi fa piacere che il dibattito si vivacizzi, anche perchè il piccolo film dalle grandi idee di Anna Negri è sugli schermi italici in questi giorni. Al Festival Schermi d'Amore di Verona, sarà proiettato gratis questa notte alle 24,00. Occasione imperdibile per cinefili precari e fatto meritevole di attenzione.

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